Siamo nell’anno 1909, anno in cui mio nonno “Giuseppin”, come veniva chiamato, ultimo di sette fratelli si ritrova orfano di padre e madre all’età di otto anni.
I tempi sono durissimi, le circostanze peggiorano la situazione e la guerra imperversa. Dopo varie peripezie, vissute in Piemonte presso lontani parenti per nulla inteneriti dalla mala sorte, si ritrova alla fine del conflitto senza un lavoro e inserito in compagnie che lui stesso considera pericolose.
Per sfuggirne comprende che è necessario avere una famiglia cui dedicarsi: conosce una buona giovane e decide di sposarla pur in mancanza di mezzi.